Simposi Rosminiani: Zavattaro, “i media sono capaci di confrontarsi con la pluralità?”

Ieri pomeriggio, presso la chiesa del Collegio Rosmini, a Stresa, in occasione dell’apertura dei lavori del XVII corso dei Simposi Rosminiani, che quest’anno ha per tema “I semi del Verbo nel pluralismo religioso, teologico e filosofico. Nel 50° anniversario del Centro internazionale di studi rosminiani”, sono interventi padre Umberto Muratore, direttore del Centro studi rosminiani, con la presentazione dal titolo “Rosmini: l’idea dell’essere come sorgente comune del sentimento religioso”, e il giornalista Fabio Zavattaro, con la prolusione “Il pluralismo culturale e religioso nei media”. Padre Muratore ha posto l’attenzione “sul sentimento religioso comune a tutte le religioni e al legame tra Dio e la sua creatura che crea una società generale del genere umano”. Per Zavattaro parlare di pluralismo religioso “non può essere discosto dalle problematiche relative ai flussi migratori che chiedono nuovi modelli di accoglienza”. I media, si è chiesto, “sono capaci di confrontarsi con la pluralità? La comunicazione dovrebbe essere chiara, semplice, affidabile e capace di rendere tutti partecipi invece è spesso costruita con parole senza peso, realizzata per manipolare adeguatamente la paura e i sensi di colpa del pubblico”. L’informazione dovrebbe essere a “metà strada tra la fonte e l’opinione pubblica, troppo vicina alla fonte vorrebbe dire essere troppo prossima al palazzo; troppo vicina al pubblico non farebbe altro che dire ciò che l’utenza vuole sentire. Conoscere ed essere informati significa vivere nella democrazia ed avere gli strumenti conoscitivi per il dialogo”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia

Informativa sulla Privacy