Carlo Tagliabue: Rivoltella (Cattolica), “ha saputo fare della leggerezza il suo codice di comunicazione”

“Carlo era un orso, ma buono, come spesso capita. Intimidiva, guardando il mondo da dietro la sua pipa, con gli occhi bassi, di tralice. Chi lo conosceva sapeva che non si trattava di spocchia, di arroganza intellettuale: timidezza piuttosto, che vinceva portando la discussione sul terreno a lui più congeniale, il cinema”. Pier Cesare Rivoltella, professore ordinario di didattica generale e tecnologie dell’educazione all’Università Cattolica di Milano, ricorda Carlo Tagliabue. “Regista televisivo, formidabile conoscitore del linguaggio cinematografico, Carlo sapeva e scriveva di cinema. Lo faceva con la competenza di chi conosce la macchina dall’interno, con l’occhio di chi in una vita aveva partecipato, anche come giurato, a decine di festival in Italia e all’estero. Cinefilo e film maker, è stato anche un instancabile innamorato della vita”, prosegue Rivoltella: “Se ne va un uomo intelligente e arguto, che ha saputo fare della leggerezza il suo codice di comunicazione”.

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