(dall’inviato Sir a Rimini) “Non è complessa l’economia globale, ma il mondo di cui essa è divenuta la forza motrice: in questo mondo, la politica ha perduto ogni capacità di indirizzo e controllo sull’economia, nonostante sia quest’ultima a guidare ogni scelta politica”. È quanto sostiene Daniele Mancini, ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede, intervenuto oggi al Meeting di Rimini sul tema “Economia globale e complessità”, analizzato attraverso l’esperienza maturata in decenni di servizio diplomatico, prestato nel Nord e nel Sud del mondo. Il suggerimento del diplomatico è che “si guardi all’economia globale e al nostro mondo con un approccio trans-disciplinare, un metodo trasversale alle discipline esistenti che miri alla piena comprensione della complessità che ci circonda”. Per Mancini, infatti, “soltanto attraverso il dialogo tra neuroscienze, scienze cognitive, psicologia, antropologia, sociologia, economia, intelligenza artificiale si può giungere ad una visione integrata dell’essere umano nell’epoca della ‘cittadinanza planetaria’”. Si tratta, ha concluso, “di un metodo integrato e multidisciplinare che stabilisca una ‘nuova alleanza’ tra i saperi e tra l’uomo e la natura dell’universo; quel ‘tutto si tiene’ che ci ricorda Papa Francesco nella sua Enciclica ‘Laudato si’, in cui si fondono il destino dell’uomo e quello del mondo”.