Meeting di Rimini: mons. Lambiasi (vescovo), “nessuno si salva soltanto perché è cristiano”

(dall’inviato Sir a Rimini) “Mai come oggi appare urgente convincersi che nessuno si salva soltanto perché è cristiano, quasi si trattasse di un privilegio di casta da presidiare con le unghie e con i denti, anzi se il dono immeritato di essere figli di Dio viene interpretato come dovuto a presunti, inalienabili meriti individuali, e non vi si corrisponde con fedeltà e coerenza di vita, allora la grazia ottenutaci da Cristo finisce per aggravare la nostra già grave responsabilità”. Lo ha detto monsignor Francesco Lambiasi, vescovo di Rimini, durante la messa presieduta ieri nei padiglioni della Fiera di Rimini, dove è in corso il Meeting di Cl, concelebranti, tra gli altri, i vescovi di Ferrara-Comacchio, Luigi Negri, di Taranto, Filippo Santoro e di Bari-Bitonto, Francesco Cacucci. “Proprio perché è misericordioso, Dio non spadroneggia sulla nostra sovrana libertà” ha aggiunto il vescovo commentando il passo del Vangelo in cui Gesù decide di recarsi prontamente a Gerusalemme “per mostrarci il volto del Padre che non è quello di un padre-padrone che inesorabilmente castiga, ma il volto misericordioso di un Abbà, che misericordiosamente perdona”. “La salvezza è dono, non diritto; non è fortuna, ma responsabilità. Occorre allora farsi piccoli”, ha ammonito mons. Lambiasi che, riprendendo il tema del Meeting “Tu sei un bene per me”, ha affermato: “Tu sei un bene per me significa dire: prima tu, poi io. Prima il tuo bene, poi il mio. Prima la tua gioia, poi la mia. Prima il tuo dolore, poi il mio. Significa scolpire sulla roccia il bene che con gratitudine ricevo da te e incidere sulla sabbia il bene che gratuitamente dono a te”.

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