Meeting di Rimini: mons. D’Ercole (Ascoli Piceno), “restituire completa visibilità all’immagine” della Madonna coperta

“Viviamo un momento storico difficile e, se da una parte va ricercato in ogni modo il dialogo con tutti, nessuno deve rinunciare alla propria identità e ai simboli che la incarnano”. È quanto afferma il vescovo di Ascoli Piceno, monsignor Giovanni D’Ercole, in una nota indirizzata al responsabile del Meeting di Rimini in merito alla polemica per la copertura dell’immagine della Madonna in uno stand. Nella visita al Meeting, mons. D’Ercole ha “provato perplessità e sconcerto nel vivere la vicenda della statua della Madonna coperta da un drappo nello stand dell’editrice Shalom”, aggiungendo che “sono ripartito da Rimini senza comprenderne molto il senso”. Per il vescovo, se “mi sono un po’ rasserenato perché Stefano Pichi Sermolli, portavoce del Meeting, afferma che non è stata un’iniziava dell’organizzazione chiedere di coprire l’immagine”, tuttavia “è lecito domandarsi chi abbia preso questa insolita decisione, considerato che mi riesce difficile credere che sia stata la Shalom a compiere questa incomprensibile censura”. “Facendomi portavoce di tanti chiedo che venga restituita completa visibilità all’immagine sacra”, prosegue mons. D’Ercole, secondo cui “ciò metterebbe a tacere le polemiche, anche perché visitando i diversi padiglioni del Meeting sono presenti diverse immagini della Madonna: una statua in più non credo sia un problema”. Richiamando la decennale esperienza missionaria in Costa D’Avorio, mons. D’Ercole sottolinea che “mi ha fatto toccare con mano che la Vergine non divide ma unisce, ed è venerata e amata dai credenti di altre fedi, anche islamica”. “Ricordo con nostalgia che le processioni mariane vedevano riuniti sotto il manto della ‘Madre Maria’ cattolici e osservanti del mondo mussulmano, visibilmente commossi”, conclude il vescovo, per il quale “tutti abbiamo bisogno di una madre”.

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