Gmg 2016: mons. Muskus (coordinatore), “traccia indelebile nella storia della Polonia”

foto SIR/Marco Calvarese

(dagli inviati Sir a Cracovia) “Sono stati giorni intensi. Per la nostra storia impossibili da dimenticare. Vedere in un luogo oltre un milione e mezzo di giovani, pieni di fede, di pace e di gioia è stato impressionante. Hanno lasciato una traccia indelebile nella nostra storia. La speranza è che dopo questi giorni Cracovia e la Polonia diventino sempre più di fede”. All’indomani della fine della Gmg di Cracovia a tracciare al Sir un bilancio dell’evento è il vescovo coordinatore generale della Giornata, monsignor Damian Muskus. L’immagine che per il francescano meglio sintetizza i sei giorni dell’evento (26-31 luglio) è quella dell’“adorazione eucaristica al Campus Misericordiae, il 30 luglio sera, quando l’immensa marea umana dei giovani si è inginocchiata davanti al Santissimo per adorarlo, in silenzio. Ma ci sono stati altri momenti profondi, la Via Crucis, l’accoglienza al parco Blonia, le tante domande dei giovani”. Cosa lascia in eredità la Gmg e la visita di Papa Francesco alla Polonia? “La consapevolezza, anche in chi è lontano dalla Chiesa, che vivere la propria fede può essere gioioso e dona la felicità. Ci sono tanti che vivono alla periferia della fede, che non sono decisi, che non hanno legami forti con la Chiesa, spero che costoro grazie al Papa e alla testimonianza dei giovani, possano tornare ad avvicinarsi”. Sotto il profilo organizzativo monsignor Muskus si è detto soddisfatto, ha ringraziato tutti coloro che dai volontari, agli operatori, dai tecnici ai funzionari delle Istituzioni si sono adoperati per “mandare al mondo un segnale di grande positività”.

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