Nigeriano ucciso a Fermo: Caritas Roma, pregare domenica per “azioni di solidarietà e accoglienza”

“Emmanuel è il mio prossimo”. Si potrebbe riassumere così il senso della preghiera alla quale domenica prossima, in cui la liturgia propone la parabola del Buon samaritano, la Caritas di Roma invita le comunità “perché al brutale assassinio di Emmanuel Chidi Nnamdi a Fermo seguano concrete azioni di solidarietà e accoglienza: nella politica, in parrocchia e nel cuore di ognuno”. “Chi è il mio prossimo?”.  “Noi penseremo ad Emmanuel Chidi Nnamdi”, a “Chinyery, la sua compagna” e “a tutti gli immigrati e i rifugiati che arrivano da noi in cerca di un futuro per loro e le loro famiglie”, spiega monsignor Enrico Feroci, direttore della Caritas romana invitando a pregare in tutte le parrocchie. In particolare, annuncia, “ricorderemo Emmanuel e Chinyery nella celebrazione eucaristica che si svolgerà domenica, alle ore 10.30, nella chiesa della ‘Cittadella della Carità – Santa Giacinta’”.  Preghiera affinché “la nostra Chiesa” abbia “la sensibilità e la sapienza di riconoscere il volto di Cristo nei tanti rifugiati che chiedono aiuto”; il nostro Paese “abbia il coraggio di politiche di accoglienza inclusive, programmatiche, solidali e attente alla persona”; i politici “siano rispettosi delle sofferenze di uomini e donne stremati che con tanta dignità affrontano enormi difficoltà, dignità che manca a quanti urlano fomentando paura, odio e rancore”. “Conoscere la storia di Emmanuel e Chinyery – continua il direttore della Caritas – in fuga dai terroristi di Boko Haram, deve farci riflettere su chi siano gli uomini, le donne e i bambini che chiedono aiuto: i drammi da cui fuggono, le difficoltà che affrontano, le perdite subite, le violazioni nei loro corpi e le ferite invisibili nelle loro anime. Il razzismo non è soltanto uccidere, ferire e umiliare: il razzismo è ignorare”. Compito di ognuno è “favorire questa conoscenza”.

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