Lituania: dichiarazione ecumenica di cattolici, ortodossi e luterani su legge che limita manipolazione embrione umano

La legge sulla riproduzione assistita adottata dal Parlamento lituano (Seimas) “limita la manipolazione dell’embrione umano, ed è quindi il modo politico più adeguato per proteggere la vita umana”. Lo scrivono in una “Dichiarazione ecumenica” il presidente della Conferenza episcopale lituana, monsignor Gintaras Grušas, l’arcivescovo ortodosso Inokentijs e il vescovo della Chiesa evangelica luterana, Mindaugas Sabutis, in riferimento alla nuova legge sulla riproduzione assistita approvata il 28 giugno scorso dal Seimas, che contiene limitazioni e indicazioni molto rigide sulla creazione e l’uso degli embrioni a scopo riproduttivo. “La mancanza di rispetto per la vita umana (anche quella non nata) è incompatibile con l’essere cristiano”, proseguono i vescovi, che “con una voce sola” ricordano che è la “Sacra Scrittura che rivela che l’uomo è il culmine della creazione” e che “la vita umana è intoccabile”. Per questo, precisano i vescovi, reagendo alle critiche di chi ritiene questa legge troppo restrittiva e vorrebbe non fosse firmata dalla presidente Dalia Grybauskaitė, “la creazione di un numero illimitato di embrioni non sarebbe compatibile con il rispetto per la vita umana” né il loro congelamento o distruzione o selezione in base alle caratteristiche genetiche, come nemmeno lo sarebbe la donazione o la vendita di gameti, che “violerebbero l’integrità del matrimonio e i diritti dei bambini a conoscere e crescere con i propri genitori biologici”.

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