Jorge Maria Bergoglio: L’Osservatore Romano, omelia per 200 anni indipendenza popoli latinoamericani

Oggi “noi commemoriamo” l’incontro della Vergine Maria con l’America latina. “Meticcia volle apparire. Volle mostrarsi meticcia come il nostro popolo; volle mostrarsi incinta come si mostrò a sua cugina santa Elisabetta; volle mostrarsi compassionevole con quelle mani giunte ma insieme aperte a forma di patena che accoglie tutto il popolo; volle mostrarsi non a un dotto, un vescovo, un prete o una monaca, ma a un indio che andava a lavorare, per dare da mangiare a sua moglie e ai suoi figli”. E’ un passaggio dell’omelia che l’allora cardinale Jorge Maria Bergoglio pronunciò il 12 dicembre 2011, solennità della Beata Maria Vergine di Guadalupe, nella Basilica Vaticana per il bicentenario dell’indipendenza dei popoli latinoamericani (9 luglio 1816). A riproporla è questo pomeriggio “L’Osservatore Romano” in occasione dell’anniversario che ricorre domani 9 luglio. “Con semplicità – ha proseguito Bergoglio – volle dire a tutti noi, da quel volto meticcio e da quel ventre che stava generando, con quelle mani unite e aperte che stavano pregando, che lei sta con i nostri popoli dell’America. E oggi noi ti rendiamo grazie: grazie Madre per questo incontro, grazie per essere venuta subito in questa America che è nata meticcia, grazie per aver portato Gesù nello stesso modo in cui lo hai portato a tua cugina nel tuo ventre”. Juan Diego “era semplice”, un “degno figlio di questa semplice meticcia incinta con le mani giunte e insieme aperte, nel compimento del suo dovere. E così è il nostro popolo d’America nelle sue radici più feconde: non si lascia incantare da nessuna cosa dall’apparenza straordinaria anche se al momento si sente disorientato o non sa che cosa fare. Nelle sue radici non si lascia incantare. Il battesimo è penetrato a fondo in America; la Trinità presente nel cuore di ogni battezzato è lì, non si muove. Anche quando è disprezzato, ignorato, vituperato o perseguitato, il nostro popolo americano ha l’impronta di Juan Diego”. Di qui la richiesta alla Signora di Guadalupe “di visitarlo così”. Oggi “la guardiamo con tutte le preoccupazioni che abbiamo (personali, quelle della patria e quelle di tutta l’America), la guardiamo con tutte le nostre paure (perché tutti abbiamo paure nella nostra vita) e ascoltiamo la sua voce come Juan Diego nel 1531: ‘Non si turbi il tuo cuore e non ti inquieti cosa alcuna. Non ci sono qui io, che sono tua Madre?'”.

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