Cardinale Scola: a familiari Claudio Cappelli ucciso a Dacca, “come è possibile tanto odio?”

“Siamo stati posti ancora una volta di fronte al tremendo mistero del male. Ne usciamo sgomenti. Come è possibile che degli uomini giungano a covare tale e tanto odio da trucidare barbaramente civili innocenti, spezzando i legami familiari e sociali e precipitando nel dolore noi tutti?”. A porre l’interrogativo è l’arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, nel messaggio di cordoglio inviato alle famiglie Cappelli e Beretta in occasione del funerale di Claudio Cappelli, ucciso a Dacca in Bangladesh, e celebrati oggi a Barzanó (Lecco, diocesi di Milano) presieduti dal vicario episcopale di Lecco monsignor Maurizio Rolla. “Non sembrano esistere parole capaci di giustificare un male così orrendo – scrive Scola -. Tuttavia non a caso siete riuniti in chiesa e presenti spiritualmente con voi sono migliaia e migliaia di fedeli e di donne e uomini di buona volontà. La Santa Messa esequiale per Claudio, cui uniamo in preghiera la nostra partecipazione al dolore per le altre otto vittime italiane, è un segno evidente che la speranza vince. ‘Speriamo contro ogni speranza’”. Questa grave ferita, prosegue l’arcivescovo di Milano, “continuerà a segnare i familiari di Claudio, ma sono certo che la cura della comunità cristiana e di tutti coloro che vogliono loro bene e hanno il senso dell’umana dignità li aiuteranno a trasformare questa terribile prova in un fattore di rinnovamento della Chiesa e di costruzione di un ordine mondiale più giusto”.

 

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