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(Strasburgo) La “fiducia” al posto della “paura”. Robert Fico, primo ministro della Slovacchia, dal 1° luglio presidente di turno del Consiglio dei ministri Ue, porta nell’emiciclo dell’Europarlamento la sua idea di Europa e illustra il programma della presidenza semestrale. Parte dal constatare che “l’Ue è un progetto unico, che ha portato la pace nel continente” e “sviluppo economico e sociale” nella sua Slovacchia. Ma, sottolinea, oggi questo progetto “è avvertito come lontano dai cittadini” e così “dobbiamo interpretare il voto sul Brexit non solo come il disagio dei britannici ma degli europei”. Quali strade percorrere? “Serve – per Fico – un’Europa più flessibile, meno burocratica, rispettosa delle diversità nazionali”, “concreta nel produrre risultati che toccano la vita quotidiana dei cittadini”. Nel programma semestrale figurano, non a caso, il mercato unico digitale, l’unione dell’energia, l’unione bancaria. Questo produrrà risultati e ricostruirà “la fiducia al posto dei timori diffusi” nell’Ue. Fra le priorità Fico elenca la risposta alle migrazioni ed elenca: controllo delle frontiere, Schengen, cooperazione con i Paesi di origine e transito. Non un cenno alla solidarietà interna all’Ue, o ai ricollocamenti, per aiutare i Paesi che accolgono in gran numero i migranti. Per ridefinire il futuro dell’Ue Fico ricorda il Consiglio europeo del 16 settembre a Bratislava. “Dovremo capire i miti e le mezze verità” degli euroscettici, “i veri punti deboli dell’Ue” per rielaborare il progetto comunitario.