Pio XII: L’Osservatore Romano, testimonianza inedita su piano nazista per il suo sequestro

Un testo inedito sul piano nazista per sequestrare Pio XII. Lo pubblica oggi L’Osservatore Romano definendolo “un’importante testimonianza di prima mano sul progettato sequestro di Pio XII da parte dei nazisti durante il terribile inverno dell’occupazione di Roma”. Si tratta di uno scritto di Antonio Nogara (1918-2014), unico figlio di Bartolomeo, che fu direttore dei Musei vaticani dal 1920 fino alla morte nel 1954, rinvenuto dal cugino Bernardino Osio tra le carte dello stesso Antonio Nogara, testimone diretto dell’incursione dell’allora monsignor Giovanni Battista Montini nella propria abitazione, all’interno dei Sacri Palazzi apostolici, una sera inoltrata tra fine gennaio e primi febbraio del 1944, in cerca di suo padre. “Dopo un breve conciliabolo riservato”, racconta Nogara, i due uscirono frettolosamente. Solo il giorno dopo Bartolomeo Nogara informò moglie e figlio che l’ambasciatore del Regno Unito sir Francis d’Arcy Osborne e l’incaricato d’Affari degli Stati Uniti Harold Tittmann “avevano congiuntamente avvertito monsignor Montini di aver avuto notizia” dai rispettivi servizi militari di informazione, “di un avanzato piano dell’Alto Comando tedesco per la cattura e deportazione del Santo Padre”. In quel caso le forze alleate sarebbero immediatamente intervenute per bloccare l’operazione, anche con sbarchi a nord di Roma e lancio di paracadutisti, ma intanto occorreva “apprestare subito un rifugio segreto” per il Papa. Di qui diversi sopralluoghi compiuti da mons. Montini e dal direttore dei Musei vaticani di cui dà conto Nogara, fino a quando il padre seppe che il piano di Hitler era già da tempo a conoscenza del Vaticano, allertato da indiscrezioni tedesche di persone ostili al piano stesso. “La stessa ambasciata di Germania – annota Nogara – avrebbe evidenziato a Berlino gli inevitabili riflessi negativi nelle popolazioni cattoliche”, anche dei paesi neutrali. La “folle operazione” venne scongiurata “grazie alle prese di posizione interne delle autorità diplomatiche tedesche a Roma”. In ogni caso, conclude, Nogara, Pio XII, “per l’alto senso di dignità, per il carattere forte dimostrato in varie circostanze, per l’alto senso di onore che sempre accompagnò il suo magistero, mai avrebbe ammesso compromessi barattando la propria incolumità con soluzioni incompatibili, pur in minima parte, col decoro e il prestigio del Pontefice e della Chiesa”.

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