Società: Terzo Settore, la Convenzione di Faro “un volano per le politiche culturali”

Il Forum nazionale del Terzo Settore organizza a Roma il 7 lugli, dalle ore 10.30 alle ore 13.30, presso la sede della Fondazione con il Sud (Via del Corso, 267), un incontro seminariale di approfondimento e confronto in merito alla Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sul valore del patrimonio culturale per la società. “Molte delle organizzazioni aderenti al Forum del Terzo Settore – ha dichiarato il portavoce, Pietro Vittorio Barbieri – sono impegnate costantemente nel promuovere progetti e attività che rafforzano le esperienze culturali diffuse e attivano la partecipazione dei cittadini nel prendersi cura di beni culturali, materiali e immateriali”. “Il Forum del Terzo Settore – ha proseguito Barbieri – ha avviato da tempo un percorso di studio e proposte nell’ambito delle politiche per la Cultura, considerando questi temi particolarmente rilevanti per lo sviluppo territoriale, l’inclusione sociale, il benessere delle comunità”.
In Italia le organizzazioni del Terzo Settore che promuovono attività culturali sono 54mila, con 65mila occupati e 2.815mila volontari (dall’ultimo censimento Istat). Si occupano di valorizzazione del patrimonio culturale, di accesso alla cultura organizzando attività culturali di ogni tipo, coinvolgendo centinaia di migliaia di cittadini in attività di volontariato per la salvaguardia del paesaggio, di progettazione culturale per lo sviluppo territoriale. Il 27 febbraio 2013 l’Italia ha sottoscritto la Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sul valore del patrimonio culturale per la società, meglio nota come Convenzione di Faro. “Pur non essendo stata ancora ratificata dallo Stato italiano – ha dichiarato il coordinatore della consulta Cultura, Maurizio Mumolo – riteniamo particolarmente importante approfondire i contenuti della Convenzione individuando le possibili opportunità che questa offre alle attività delle organizzazioni di Terzo Settore, con particolare attenzione al ruolo dei cittadini nel processo di identificazione del patrimonio culturale e alle cosiddette ‘comunità patrimoniali’ e al loro ruolo nel quadro dell’azione pubblica”.

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