Scuola: Cei, “ruolo decisivo” degli insegnanti per riconoscere i “bambini iperattivi”

“Il momento in cui il bambino inizia la scuola elementare è generalmente quello in cui si manifesta in modo evidente la sua difficoltà ad accettare regole e limiti”. A farlo notare è stata Franca Feliziani Kannheiser, docente di psicologia dello sviluppo e di psicologia della religione, intervenendo al seminario Cei “Diversi da chi? Come cogliere e valorizzare le diversità nelle nostre classi”, svoltosi a Roma presso il Ciam (Centro internazionale di animazione missionaria). Iperattività, impulsività, difficoltà a prestare attenzione, difficoltà di apprendimento, i sintomi  con cui gli insegnanti in classe sono sempre più chiamati a fare i conti, all’interno di una normativa scolastica che, in questi anni, ha manifestato grande attenzione alle diverse problematiche del disagio. “La scuola ha un ruolo estremamente importante nella tempestiva individuazione e segnalazione dei problemi emotivi e cognitivi legati alla sindrome della Adhd”, la tesi dell’esperta: di qui la necessità di “sensibilizzare gli insegnanti a riconoscere alcuni sintomi comportamentali”, ma anche a “individuare le implicazioni emotive e relazionali dei disturbi cognitivi e di apprendimento che spesso accompagnano i bambini con questa diagnosi”.  “I bambini iperattivi sono in realtà dei bambini emotivamente fragili, che si sentono soli e inadeguati ad affrontare la tempesta emotiva che vivono in prima persona”, ha fatto notare Feliziani: “Nel contesto scolastico, le difficoltà del bambino sono causa di uno scarso rendimento scolastico ma ciò in cui soffre di più è la difficoltà ad instaurare relazioni positive sia con gli adulti che con i coetanei”.

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