Parlamento Ue: lavoro e tasse, proposta per l’integrazione dei rifugiati. Corsi di lingue, cultura e rispetto delle leggi

(Strasburgo) A larga maggioranza il Parlamento europeo ha approvato oggi nell’emiciclo di Strasburgo una risoluzione non vincolante che vorrebbe fare in modo che i rifugiati presenti nei Paesi Ue possano lavorare. Doppio l’obiettivo: favorire l’integrazione e “trasformarli in contribuenti”, così da alleggerire gli oneri sui bilanci degli Stati che ospitano. La risoluzione – approvata con 486 voti favorevoli, 189 voti contrari e 28 astensioni – segnala però in primo luogo che le procedure per la concessione dell’asilo e le condizioni per l’accesso al mercato del lavoro “differiscono notevolmente” nei Paesi aderenti; inoltre tra i rifugiati sussistono grandi differenze in età, istruzione e competenze di lavoro. Uno dei principi-cardine del testo segnala che “i programmi d’inclusione dovrebbero mirare a essere un processo dinamico a due sensi tra rifugiati e comunità di accoglienza, in cui tutti i partner hanno diritti e doveri, mentre lo stesso processo si adatta alla situazione” locale. Un primo auspicio riguarda la necessità di “agevolare l’accesso dei rifugiati e dei richiedenti asilo al mercato del lavoro, all’alloggio, all’assistenza sanitaria, all’istruzione e alla protezione sociale”; ciò “restituisce loro dignità umana e autostima”. Inoltre “il lavoro li rende economicamente indipendenti e permette loro di ripagare la società, diventando contribuenti”. Poiché, però, in alcuni Paesi e regioni la disoccupazione giovanile e di lunga durata “è ancora a livelli allarmanti, l’assistenza ai rifugiati e richiedenti asilo non dovrebbe essere finanziata a scapito di programmi per altri gruppi svantaggiati, ma con nuovi finanziamenti”. Gli eurodeputati si oppongono all’idea “di creare mercati del lavoro speciali per i rifugiati, sostenendo che il salario minimo nazionale dovrebbe essere applicato anche a loro”. Tra gli altri aspetti dell’integrazione si sottolinea la necessità di istituire un sistema di formazione linguistica “che la colleghi strettamente a quella professionale”. La risoluzione sottolinea che “la lotta contro ogni forma di discriminazione, di xenofobia e di razzismo deve essere intensificata”. D’altra parte i rifugiati “dovrebbero avere accesso a corsi di orientamento in materia di diritti e valori fondamentali dell’Unione europea”, compresi corsi sui diritti fondamentali, sui valori e sulla cultura.

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