Monsignor Galantino: Brexit, “finché Europa guidata da lobby arroganti difficile costruire valori e contrastare integralismi”

“Finché avremo una Europa guidata da lobby arroganti dubito che si possa affrontare tutto ciò che sta succedendo”: lo ha affermato oggi a Roma monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, intervenendo alla presentazione del XXV Rapporto immigrazione di Caritas italiana e Fondazione Migrantes.   “A chi mi chiede se c’è un’alternativa all’uso (scontro) ideologico che alcuni tendono ad alimentare – ha detto -, io dico che questa strada c’è. Ma non è certamente quella che sta percorrendo la nostra vecchia Europa; quella di questi ultimi tempi e degli ultimi pronunciamenti”. Dopo la Brexit, ha osservato monsignor Galantino,” si sono moltiplicate le richieste – non so quanto consapevoli e sincere – per la costruzione di un’Europa dei valori, andando oltre un’Unione meramente economica. Mi piacerebbe che, soprattutto chi sta invocando un’Europa dei valori, ci mettesse la faccia per far diventare realtà questa aspirazione”.  Il segretario generale della Cei ha scandito: “Se le premesse restano quelle finora note – ha dichiarato -, si fa fatica a credere che si possa riuscire a vedere un’Europa capace di scrollarsi di dosso il fiato pesante di lobby ben organizzate e in grado di smettere di essere ostaggio di gruppi di pressione fortemente ideologizzati e quindi capaci di fronte in maniera efficace a chi si presenta con l’arroganza e la violenza supportate dal proprio integralismo”.

“Mi piacerebbe sapere – si è chiesto – di quali valori parlano quanti, in questi giorni, si dicono stufi di un’Europa senza valori e senza radici. Mi sembra fin troppo evidente e pesante il prezzo che stiamo pagando alla perdita di una identità culturale, politica e religiosa”. Per monsignor Galantino è anche “stucchevole e insopportabile” la “pretesa di dichiarare ‘retrograda’ la nazione che in Europa non decide subito o necessariamente di adeguarsi per trasformare rispettabili diritti individuali in impegnative leggi dello Stato da imporre e far riconoscere a tutti”. “Stiamo vivendo giorni in cui si avverte tutta la debolezza di un’Europa costruita più su delle primazie – ha concluso -, che sul rispetto e la valorizzazione delle differenze fra gli Stati membri. È come quando – fatte le dovute proporzioni – in una famiglia, che in senso etimologico significherebbe un impegno a ‘servire per la casa comune’, gli interessi di parte diventano invece predominanti, e questo sguardo miope fa crollare tutto”.

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