Immigrazione: Caritas-Migrantes, il 41% degli stranieri sono “working poor”, lavori meno qualificati e stipendi più bassi

Mentre la retribuzione media mensile degli occupati italiani è di 1.356 euro, quella degli stranieri è di 965 euro, pari al 30% in meno. Il 41,7% dei lavoratori stranieri rientra dunque nella categoria dei “working poor” (gli italiani sono il 14,9%), e le donne sono le più penalizzate (59,3%) perchè lavorano in settori con livelli retributivi più bassi della media. Lo denuncia il XXV Rapporto immigrazione di Caritas italiana e Fondazione Migrantes presentato oggi a Roma. Secondo quanto emerge dal volume, che analizza la presenza dei residenti stranieri nel vari settori, sono 2.360.307 i lavoratori stranieri in Italia (il 10,5% del totale), di cui l’88,5% è dipendente. Svolgono in maggioranza lavori meno qualificati (36,5% rispetto al 7,9% degli italiani) nei settori dei servizi collettivi e personali (29,8%), nell’industria (18,4%), nel settore alberghiero e della ristorazione (10,9%), nelle costruzioni (9,6%) e nel commercio (8,3%).  Nei servizi operano soprattutto le donne, nei cosiddetti settori delle “tre C”: caring, cleaning e catering (cura, pulizia e ristorazione). Anche se la maggioranza è impiegata come dipendente, nel 2014 sono aumentati del 6,2% i titolari di imprese nati in un Paese extra-Ue: 335.452. Spiccano ancora le situazioni di sfruttamento e le disuguaglianze retributive, con molti part-time involontari che nascondono “lavoro grigio”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Mondo

Informativa sulla Privacy