Colombia: i vescovi chiedono una “pedagogia di pace” per tutti

I vescovi colombiani sono riuniti da ieri a Bogotá per la centunesima Assemblea plenaria della Conferenza episcopale colombiana (Cec). L’appuntamento coincide con una fase molto importante della vita del Paese, a un passo da una storica pace tra Governo e guerriglieri delle Farc. Il presidente della Cec, monsignor Luis Augusto Castro Quiroga, arcivescovo di Tunja, in una conferenza stampa, ha chiesto al Governo di attuare una sollecita pedagogia di pace, rivolta alle fasce popolari e meno istruite del Paese e, al tempo stesso, ha rivolto un appello all’altro gruppo storico della guerriglia (anche se meno forte delle Farc), l’Esercito di liberazione nazionale, affinché cessi di commettere azioni irrazionali e inizi un sincero dialogo con il Governo.
In particolare, sulla pedagogia di pace, monsignor Castro ha spiegato che tale attenzione è stata portata avanti con le élite del Paese, ma non con la gente più semplice, spiegando che nel plebiscito la popolazione deve votare non con un atto di fede, ma in modo razionale e consapevole, cosa possibile solo se sarà possibile conoscere bene gli esiti del negoziato. “Mi preoccupa molto – ha concluso monsignor Castro – che il processo di pace non sia studiato da tutti i colombiani, c’è molta confusione tra la gente”. La Messa di apertura dell’Assemblea è stata presieduta dal nunzio apostolico, monsignor Ettore Balestrero, che ha esortato i vescovi, a essere uniti, misericordiosi e comprensivi, ricordando che il collegio episcopale, nel momento che sta vivendo il Paese, è chiamato a dare una parola di speranza e misericordia, aggiungendo: “In questi giorni comunichiamo un messaggio di vita e salvezza perché la Colombia possa costruire un futuro”.

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