Ambiente: Ecomafia, Orlando (min. Giustizia) “Fondamentale eco-preparazione dei magistrati”

(DIRE-SIR) – La preparazione specifica dei magistrati nel settore ambientale in modo che possano meglio attaccare la criminalità ambientale e meglio sfruttare gli strumenti normativi come gli ecoreati nel Codice penale “è fondamentale, perché ci troviamo di fronte a strumenti potenti di contrasto all’illegalità ma che hanno la necessità di essere supportati da una conoscenza anche dal punto di vista tecnico scientifico dei fenomeni che aggrediscono il territorio e l’ambiente”. Andrea Orlando, ministro della Giustizia, lo dice a margine della presentazione del rapporto ”Ecomafia 2016” di Legambiente, oggi al Senato. “In questo senso abbiamo dato priorità nelle linee guida date alla scuola della Magistratura- segnala Orlando- affinché questi strumenti siano al centro dell’attività della scuola e dell’attività della scuola e dell’attività formativa nei confronti dei magistrati”. Rispetto alla valutazione dell’efficacia delle misure, da valutarsi sulle sentenze e non sulle misure cautelari, ad esempio, tema sollevato anche dal procuratore nazionale Antimafia Franco Roberti, si tratta di “un’esigenza giusta- spiega il Guardasigilli- oggi non siamo in grado di farlo perché gli ecoreati sono entrati in vigore da poco tempo e attualmente possiamo misurare solo le contestazioni. Sicuramente quello in futuro sarà un parametro fondamentale per capire l’adeguatezza degli strumenti normativi”. In questo senso “l’attività che Legambiente fa da molto tempo è un parametro essenziale per l’attività del legislatore – riconosce Orlando- perché spesso l’impatto della normativa non è misurato, in questo caso invece abbiamo il rapporto di Legambiente, che è ormai una consuetudine da molto tempo, che ci consentirà questa valutazione”. Ciò detto, “credo che anche noi ci dovremmo dotare, e questo il ministero della Giustizia lo sta facendo, di strumenti di monitoraggio che servano proprio a questo tipo di valutazione”, conclude il ministro. (www.dire.it)

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