Domenica del mare: Pontificio Consiglio migranti e itineranti, “professione del marittimo e industria marittima essenziali per la nostra vita quotidiana”

“In occasione della celebrazione annuale della Domenica del mare, vogliamo ricordare a tutte le comunità cristiane e ad ogni individuo quanto la professione del marittimo e l’industria marittima siano essenziali per la nostra vita quotidiana”. È quanto scrivono il cardinale Antonio Maria Vegliò e monsignor Joseph Kalathiparambil, rispettivamente presidente e segretario del Pontificio Consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti, in occasione della Domenica del mare che si celebrerà il 10 luglio. “Seduti comodamente sul divano delle nostre case, abbiamo difficoltà a comprendere fino a che punto la nostra vita quotidiana dipenda dall’industria marittima e dal mare”, si legge nel testo del messaggio nel quale si ricorda come “senza il commercio marittimo, l’importazione e l’esportazione di beni e prodotti finiti non sarebbe possibile” facendo riferimento a mobili, materiale informatico, vestiti, frutta che giungono da noi “trasportati per nave”. “Quasi 1.200.000 marittimi di tutte le nazionalità (in gran parte provenienti dai Paesi in via di sviluppo) trasportano, a bordo di 50mila navi mercantili, circa il 90% di ogni tipo di merci”, sono alcuni dei dati forniti a cui vanno aggiunti le petroliere che “trasportano il petrolio e la benzina per le nostre macchine” e “le migliaia di marittimi che lavorano duramente per garantirci tutto il comfort possibile durante la nostra vacanza” in crociera. Vegliò e Kalathiparambil non possono non ricordare che “equipaggi di navi mercantili sono stati in prima linea per intervenire e soccorrere migliaia di persone che cercavano di arrivare in Europa a bordo di imbarcazioni o gommoni stipati all’inverosimile e non in condizioni di navigare”.

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