Papa Francesco: a Birkenau, in preghiera mentre il rabbino e il parroco cantano il “De profundis”

(dagli inviati Sir a Cracovia) Il Papa in preghiera, con le mani incrociate sul petto, mentre il rabbino e il parroco cantano e leggono il “De Profundis”. È un’altra delle istantanee silenziose che rimarranno di questo terzo giorno del viaggio di Francesco in Polonia. A Birkenau, il rabbino capo della Polonia, Michael Schudrich, e don Stanislaw Ruszala, parroco di Markova, paesino in cui viveva una famiglia cattolica interamente sterminata dai nazisti per aver ospitato alcuni ebrei, hanno pregato insieme, il primo con una struggente e intensa melodia, il secondo leggendo una traduzione in polacco del Salmo 130, fatta da lui. Nell’ultima lapide del Monumento alle Vittime delle Nazioni, il Papa ha incontrato 25 “Giusti delle Nazioni”, alcuni accompagnati dalle loro famiglie. Prima di congedarsi, il Papa ha salutato ancora una volta – come aveva fatto ad Auschwitz – il primo ministro polacco e il direttore del Museo. Poco prima delle 11, Francesco ha lasciato, ancora una volta da solo e a piedi, il campo di Birkenau.

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