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Papa Francesco: Messa a Czestochowa, “evitare decisionismi e mormorazioni” e “andare oltre le ferite del passato”

(dagli inviati Sir a Cracovia) “Evitare decisionismi e mormorazioni nelle nostre comunità”, per “andare oltre i torti e le ferite del passato” e non “cedere alla tentazione di isolarsi e di imporsi”. È l’ammonimento contenuto nella parte finale dell’omelia del Papa a Czestochowa. Maria, “quale Madre di famiglia, ci vuole custodire insieme”, ha detto Francesco: “Il cammino del vostro popolo ha superato, nell’unità, tanti momenti duri; la Madre, forte ai piedi della croce e perseverante nella preghiera con i discepoli in attesa dello Spirito Santo, infonda il desiderio di andare oltre i torti e le ferite del passato, e di creare comunione con tutti, senza mai cedere alla tentazione di isolarsi e di imporsi”. “La Madonna, a Cana, ha mostrato tanta concretezza”, le parole di Francesco: “È una Madre che si prende a cuore i problemi e interviene, che sa cogliere i momenti difficili e provvedervi con discrezione, efficacia e determinazione. Non è padrona né protagonista, ma Madre e serva”. “Chiediamo la grazia di fare nostra la sua sensibilità, la sua fantasia nel servire chi è nel bisogno, la bellezza di spendere la vita per gli altri, senza preferenze e distinzioni”, la preghiera finale per portare “la pace in mezzo all’abbondanza del peccato e ai subbugli della storia”. “A poco serve il passaggio tra il prima e il dopo Cristo, se rimane una data negli annali di storia”, il riferimento ai 1050 anni dal battesimo della Polonia: “Che possa compiersi, per tutti e per ciascuno, un passaggio interiore, una Pasqua del cuore verso lo stile divino incarnato da Maria: operare nella piccolezza e accompagnare da vicino, con cuore semplice e aperto”.

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