Ecumenismo: Negro (Fcei) a Sae, “corridoi umanitari segno che un’altra via è possibile”

I “corridoi umanitari” sono “un segno concreto che un’altra via è possibile”. Lo ha detto questa sera il pastore Luca Maria Negro, presidente della Fcei, nel sermone tenuto per il Culto di Santa Cena svoltosi nell’ambito della 53ª Sessione di formazione ecumenica del Segretariato attività ecumeniche – Sae in corso ad Assisi. “L’invito di Dio che ci giunge attraverso il Deutero-Isaia è un invito articolato: a consolare un popolo in esilio, ad annunziare la liberazione imminente ma al tempo stesso a soccorrerlo concretamente, preparando nel deserto una via per il Signore”, ha osservato. Lasciata l’analisi del testo, Negro si è soffermato sui “corridoi umanitari”: “Siamo ben coscienti che quello che possiamo fare è aprire una strada per poche persone, appena mille richiedenti asilo in due anni. Ma questo progetto ecumenico, che stiamo realizzando con la Comunità di Sant’Egidio e con il sostegno economico dell’otto per mille delle Chiese metodiste e valdesi, vuole essere un segno concreto che un’altra via è possibile ed è replicabile, sia in Italia che all’estero; che i muri, gli steccati, i fili spinati, i barconi della morte e i trafficanti di esseri umani non avranno l’ultima parola”. Un piccolo segno concreto, ha concluso, “che si affianca all’annunzio dell’Evangelo e alla denuncia del male e dell’ingiustizia, nell’attesa che, quando Dio nelle sue vie insondabili lo vorrà, si realizzi la promessa della sua Parola e si riveli la gloria di Dio e la vedano ‘insieme tutti gli esseri umani’”. La colletta è stata destinata all’iniziativa dei corridoi umanitari.

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