Disabili: Falabella (Fish), “iniqui” i criteri di ripartizione delle risorse per il diritto allo studio

Dei 70 milioni previsti dalla legge di stabilità per il diritto allo studio, il decreto di riparto approdato nei giorni scorsi in Conferenza Stato regioni solleva la perplessità della Federazione italiana per il superamento dell’handicap (Fish).  Dopo la soppressione delle Province, fra le competenze da riassegnare, si legge in una nota, “c’era anche quella del trasporto gratuito per le scuole secondarie e l’assistenza per l’autonomia e la comunicazione per gli alunni con cecità e sordità nelle scuole di ogni ordine e grado e per gli altri alunni con disabilità nelle scuole superiori. Molte Regioni hanno iniziato questo percorso. Prima di conoscere la distribuzione delle competenze fra Province, città metropolitane ed altri enti, la legge di stabilità 190/2015 ne ha ridotto, in modo indiscriminato, i finanziamenti e le dotazioni organiche”. Non solo: i criteri di riparto prevedono che il 60% del “fondo” sia assegnato sulla base della effettiva presenza di alunni con disabilità e che il 40% si basi sulla spesa storica di ciascuna Regione. Vengono inoltre estromesse le Regioni a statuto speciale (Friuli-Venezia Giulia, Sardegna e Sicilia). “Fissare il riparto sulla base della spesa storica – afferma Vincenzo Falabella, presidente della Fish – è un atto miope, non equo e discriminatorio. Escluderne poi alcune senza alcun motivo sostenibile, appare del tutto insensato”. Con questa scelta, “che genera figli e figliastri – prosegue Falabella -, il Governo abdica al suo dovere di promuovere servizi omogenei – prima ancora che livelli essenziali – su tutto il territorio nazionale. Anziché intervenire per rimuovere le differenze di quantità e qualità dei servizi, accetta e accentua le cause di una profonda disparità territoriale assumendo criteri iniqui”. La Fish ha richiesto un intervento di segno contrario a Gianclaudio Bressa, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega agli affari regionali e le autonomie che,” al momento, ha risposto con un eloquente silenzio”.

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