Europa: Di Maio (5Stelle), assumere “il punto di vista delle periferie”

“Noi ci sentiamo cittadini d’Europa” ma è “l’Europa della moneta unica che ha tradito i suoi valori fondamentali di solidarietà”. Lo ha detto il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, uno degli esponenti di maggiori spicco del movimento 5Stelle, intervenendo ieri sera alla presentazione del numero dedicato alla Brexit della rivista di geopolitica Limes. Nei locali attigui al chiostro di Santa Maria della Minerva, la chiesa romana che conserva le spoglie di santa Caterina da Siena, che dell’Europa è co-patrona, allo stesso tavolo con il direttore di Civiltà Cattolica, padre Antonio Spadaro, Di Maio ha motivato la sua presenza osservando che “chi si candida a guidare un Paese deve saper ascoltare e aprirsi il più possibile alle migliori energie che ci sono”. In un discorso in cui ha citato Papa Francesco, don Sturzo e Jean Monnet, Di Maio ha ribadito che i 5Stelle non vogliono uscire dall’Europa, ma sono fortemente critici nei confronti di una realtà in cui “i cittadini non sono mai stati consultati neanche su decisioni altamente impattanti”, con il paradosso che “si usano i referendum per uscire dall’Europa mentre non sono mai stati usati per integrare i cittadini”. Per il vicepresidente della Camera “bisogna guardare all’Europa da un punto di vista completamente diverso” da quello economicistico ed è il punto di vista delle periferie, il che “non significa solo uno spostamento geografico, ma soprattutto un atteggiamento politico”.

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