Attacco a chiesa in Francia: leader religiosi all’Eliseo. Card. Vingt-Trois, “crediamo in un Dio della vita, non della morte”

“L’unità è la condizione della nostra vittoria contro Daesh. Daesh vuole attaccare la democrazia e Daesh perderà”. Lo hanno ribadito questa mattina i principali responsabili religiosi di Francia che, all’indomani dell’attentato a Saint-Etienne-du-Rouvray, sono stati convocati d’urgenza dal presidente François Hollande. Erano presenti all’incontro, che è durato circa un’ora, i principali responsabili delle comunità cristiane, ebree, musulmane e buddiste del Paese nonché il primo ministro Manuel Valls e il ministro degli interni Bernard Cazeneuve. “Le relazioni particolarmente armoniose che esistono tra le nostre religioni in Francia – ha detto l’arcivescovo cattolico, il cardinale André Vingt-Trois, prendendo la parola – costituiscono una risorsa importante per la coesione della nostra società. Non possiamo lasciarci trainare nel gioco perverso di Daesh che ci vuole spingere gli uni verso gli altri, siamo figli di una stessa famiglia”. La questione che gli attacchi di Nizza e Rouen pongono con forza è “sapere in quale Dio noi crediamo. Crediamo in un Dio della morte o in un Dio della vita, crediamo che Dio gioisca della morte degli uomini e ricompensa chi li uccide o crediamo in un Dio che vuol far vivere l’uomo e sostiene chi combatte per la vita umana? E’ una questione essenziale perchè su questa scelta della cultura della morte si costruisce una propaganda che conduce un certo numero di giovani al sacrificio della loro stessa vita nella speranza di una ricompensa per aver ucciso il loro prossimo”.

Nel corso del loro incontro con il presidente Hollande e i ministri Valls e Cazeneuve i leader religiosi hanno parlato della sicurezza dei luoghi di culto. A nome dei musulmani, il rettore della Grande Moschea di Parigi Dalil Boubakeur ha condannato la violenza “sacrilega” e “blasfema”. “Abbiamo profondamente auspicato che i nostri luoghi di culto siano oggetto di una attenzione rafforzata, perché anche il più umile dei luoghi di culto è bersaglio di un’aggressione”, ha detto Dalil Boubakeur. “C’è una contraddizione di valori. Abbiamo sperato nell’avvenire, sarebbe tempo di assumere la consapevolezza di ciò che non funziona in questa visione mondiale dell’islam, che i musulmani di Francia prendano l’iniziativa di una formazione molto più attenta dei nostri religiosi e che si debba mettere in agenda anche una certa riforma delle nostre istituzioni”.

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