Il vescovo di Ascoli Piceno, monsignor Giovanni D’Ercole, ha istituito nell’ambito della Pastorale familiare diocesana il Servizio giuridico–pastorale, volto a raccogliere elementi per l’eventuale introduzione della causa di nullità matrimoniale. “L’iniziativa – si legge in un comunicato – corrisponde pienamente alle indicazioni pastorali espresse da Papa Francesco in occasione della recente riforma dei processi matrimoniali”. Le diverse figure inserite nel nuovo Servizio corrispondono a differenti livelli di consulenza. In particolare, tra i membri nominati per un quinquennio figurano un sacerdote, una coppia di counselors professionali familiari, una psicologa, un avvocato rotale e, infine, su espressa sollecitazione di monsignor D’Ercole, anche una famiglia, simbolo e speranza per quanti si avvalgono del servizio stesso, “poiché ricostituita a seguito della dichiarazione di nullità del precedente matrimonio di uno dei coniugi”. L’avvio dell’attività è stato preceduto dalla redazione di un dettagliato regolamento interno. Il Servizio, prosegue il comunicato, intende essere per la comunità dei fedeli “uno strumento di consulenza per una serenità di coscienza e una libertà di progettazione futura” all’interno di “un rinnovato cammino di comunione ecclesiale”. “L’eventuale introduzione al processo di nullità matrimoniale – si legge ancora nella nota – diviene autentica quando si compie dentro un percorso di fede e di graduale maturazione”. Per monsignor D’Ercole, “il parroco diventa il principale protagonista dell’azione pastorale, perché grazie al suo ministero ha, per primo, la possibilità di conoscere ed avvicinare quanti hanno vissuto una separazione o un divorzio senza, peraltro, creare diffuse aspettative circa un’eventuale dichiarazione di nullità matrimoniale. Il parroco ha la giusta disponibilità del cuore per aiutare ciascuno a riflettere e comprendere le situazioni più opportune per sostenerne cristianamente il cammino”.