Riforma Costituzione: Truffelli (Ac), “in autunno chiamati a votare nel merito, non per o contro il governo”

Eredi della “lezione umana, spirituale e culturale dei tanti padri costituenti che provenivano dalle sua fila”, l’Azione cattolica “sente di dover ribadire con forza e chiarezza” che in autunno “non saremo chiamati a votare per o contro un partito e il suo leader, ma a esprimerci nel merito della proposta di riforma costituzionale, prendendola in considerazione nella sua complessità e muovendo dalla consapevolezza dell’intreccio tra aspetti positivi ed elementi problematici che la caratterizza”. Così Matteo Truffelli, presidente dell’Azione cattolica italiana, nell’articolo “L’Ac e il Referendum: l’importanza di generare processi”, pubblicato nel sito associativo. Il compito dell’Ac, spiega Truffelli, “non è quello di ‘prendere posizione’ pro o contro la riforma costituzionale, accontentandosi così di ‘occupare spazi’. Perché le persone hanno più che mai bisogno, oggi, di essere aiutate a sviluppare una propria coscienza critica, sia individualmente che in maniera condivisa”. L’Azione cattolica, ricorda Truffelli, è da tempo impegnata “sia a livello nazionale sia in alcune realtà diocesane” sul tema delle “riforme costituzionali”, con “momenti seminariali di approfondimento iniziati già nel giugno del 2015, chiedendo a esperti amici dell’associazione di scrivere per le nostre riviste e per il sito saggi a carattere scientifico e articoli più di taglio divulgativo, raccogliendo e rilanciando materiali e schede informative, promuovendo dibattiti e confronti pubblici anche in collaborazione con altre realtà ecclesiali”. Nel sito di Ac vi è “uno spazio che la presidenza nazionale ha voluto dedicare in maniera specifica alla questione referendaria proprio per contribuire a innescare e alimentare processi virtuosi di informazione, formazione e confronto su un tema così importante per il futuro del Paese”. Un impegno che continuerà “a livello locale e a livello nazionale fino al referendum e anche oltre”, perché, “a prescindere dal risultato, occorrerà che all’indomani di esso tutti coloro che nutrono un’autentica passione per il Bene Comune si chiedano in modo serio come riprendere insieme il discorso, nella consapevolezza che né l’approvazione né la bocciatura della riforma proposta dovrà impedire il rilancio di un processo di rigenerazione della nostra democrazia che appare ogni giorno più urgente”, conclude Truffelli.

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