Gmg 2016: l’appello dei giovani “ai potenti della terra” per la cura del Creato

“Cercare insieme a noi giovani modi – più equi e sostenibili – di gestire l’economia e perseguire lo sviluppo con l’obiettivo dell’accesso al lavoro per tutti; riconoscere il senso umano dell’ecologia e il valore proprio di ogni creatura; rinunciare allo sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali senza cedere alla dittatura del tornaconto immediato; farsi promotori di grandi percorsi di dialogo sull’ambiente nella politica internazionale; promuovere buoni accordi globali da onorare sul piano giuridico, politico ed economico; un’informazione completa e processi decisionali trasparenti riguardo agli interventi sulle risorse naturali, alle tecnoscienze e alla difesa del lavoro”: sono queste le richieste che i giovani della Gmg di Cracovia lanciano ai “potenti della terra”, contenute nel messaggio finale del convegno “Ecologia integrale. Laudato Si’ – I giovani protagonisti del cambiamento”, che si è svolto oggi a Cracovia per iniziativa dei ministeri dell’Ambiente italiano e polacco, della Università Papa Giovanni Paolo II di Cracovia, della Fondazione Giovanni Paolo II, della Fondazione “Principe Alberto II” di Monaco e del Comitato organizzatore della Gmg di Cracovia. Richieste in linea con quanto si legge nell’enciclica di Papa Francesco, “Laudato si’” e all’appello in essa contenuto: “come è possibile pretendere di costruire un futuro migliore senza pensare alla crisi ambientale e alle sofferenze degli esclusi?”. “La sfida ecologica che viviamo e le sue implicazioni umane riguardano tutti, ma toccano soprattutto noi giovani – afferma il messaggio – La terra grida per il male provocato dall’uso irresponsabile ed egoista dei doni di Dio: da una parte abbiamo inquinamento massivo, proliferazione dei rifiuti, scarsità d’acqua potabile, perdita di biodiversità ed emergenza climatica; dall’altra registriamo il crescente deterioramento della qualità della vita umana di tanti fratelli, poiché l’inequità planetaria produce anche degrado sociale e cultura dello scarto”. Se si vuole veramente costruire un’ecologia integrale, che permetta di “riparare tutto ciò che abbiamo distrutto”, scrivono i giovani nel messaggio finale, “non sono sufficienti soluzioni di carattere scientifico, tecnico o politico: servono la saggezza, la forza e la speranza che scaturiscono da una visione rinnovata del rapporto tra umanità e ambiente”. Davanti al degrado ambientale i giovani non si tirano indietro e si assumono impegni concreti “per continuare l’esperienza gioiosa della Gmg e riportarla nei luoghi della nostra vita quotidiana”. Tra questi l’impegno a “rinnovare il dialogo ad ogni livello per prendere coscienza dei problemi ‘in modo da coglierne non solo i sintomi ma anche le cause più profonde’; a intraprendere una conversione ecologica come fraternità verso le creature; a cercare le vie per un ‘prudente sviluppo del creato’; a sperimentare e realizzare un’ecologia integrale, costruendo reti comunitarie, capaci di far crescere la cultura della solidarietà con ‘semplici gesti quotidiani’; ad adottare un diverso stile di vita, più sobrio e più aperto allo stupore e alla meraviglia per il creato, sull’esempio di San Francesco d’Assisi; a riconoscere e tutelare la peculiare dignità dell’essere umano, diventando strumenti di riconciliazione e superando frustrazioni, rassegnazione e disinteresse”.

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