Gmg 2016: card. Turkson, “se il Creato è opera di Dio, alziamo occhi al cielo per contemplarlo”

(dagli inviati Sir a Cracovia) – “Abbiamo ricevuto il mondo da Dio come un giardino che, di per sé, è un luogo sempre curato. Nostra responsabilità è mantenerlo e trasmetterlo ogni giorno sempre come tale. L’importante è la cura che si esplica con scelte quotidiane”. Sono parole del cardinale Peter Turkson, presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace che oggi a Cracovia è intervenuto al convegno “Ecologia integrale. Laudato Si’ – I giovani protagonisti del cambiamento”, promosso dai ministeri dell’Ambiente italiano e polacco, dalla Università Papa Giovanni Paolo II di Cracovia, dalla Fondazione Giovanni Paolo II, dalla Fondazione “Principe Alberto II” di Monaco e dal Comitato organizzatore della Gmg di Cracovia. “Il punto centrale dell’enciclica – ha detto il cardinale – sta nella domanda di Papa Francesco, ovvero che tipo di mondo vogliamo e intendiamo trasmettere alle nostre generazioni future. Il tema non è solo l’ecologia integrale ma chi l’assicura e di chi è la responsabilità”. Il card. Turkson ha poi illustrato la “Laudato si’” attraverso parole come “Continuità: Papa Francesco non è il primo a parlare di ecologia. Egli segue la traccia dei suoi predecessori, da Leone XIII fino a Benedetto XVI, passando per Giovanni XXIII, Paolo VI e Giovanni Paolo II con i loro documenti come la Pacem in terris, Populorum progressio o la Centesimus annus”. Altro termine è “collegialità: papa Francesco nella Laudato si’ non solo cita i Papi prima di lui ma riporta anche numerose citazioni delle conferenze episcopali del mondo. Un evidente segno di collegialità. Il Papa insegna con i vescovi del mondo, a questi ultimi spetta anche la promulgazione dell’enciclica”. Punto centrale della Laudato Si’ è la “conversazione. Per papa Francesco – ha spiegato il cardinale – è cruciale dialogare sul tema dell’ambiente per trovare soluzione al problema della cura del creato e dei poveri in mezzo a noi. Dialogo che deve avvenire a livello locale, nazionale e internazionale. Serve una conversione del cuore, un cambiamento dello stile di vita in vista di una cittadinanza ecologica. L’enciclica – ha poi concluso – è anche contemplazione: la preghiera apre e chiude il documento. Se il Creato è opera di Dio, allora alziamo occhi al cielo per contemplarlo”.

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