Terrorismo: Mazzoli (“Il Nuovo Amico”), “costruire con pazienza e fiducia la prossimità”

“Guai considerare eventuale nemico un musulmano che vive civilmente tra noi. Non è questa la via che conduce alla sicurezza. Tutt’altro. Bisogna costruire con pazienza e fiducia la prossimità”. Lo afferma Raffaele Mazzoli, direttore de “Il Nuovo Amico”, nell’editoriale pubblicato sull’ultimo numero del settimanale interdiocesano di Pesaro-Fano-Urbino. “D’altra parte – prosegue Mazzoli – una guerra condotta e vinta in un paese islamico contro gli islamici alimenta la strategia del terrorismo perfino quello ‘privato e senza armi’ e si abbatte sulla folla inerme e sugli innocenti lontano dall’idea che questa possa essere una soluzione”. “Bensì è un rischio reale ed offesa alla sicurezza”, aggiunge il direttore, per il quale in questo contesto “è coinvolta ogni espressione sociale della cittadinanza, in primo luogo gli organismi civili e statali a cominciare dalla politica, la magistratura, l’economia e la cultura”. “L’uomo, per definizione, ritenuto da sempre e da tutti ‘essere socievole’ ha dimenticato di vivere insieme”, osserva Mazzoli, secondo cui “stiamo vivendo una crisi globale che travolge tutto e tutti, principalmente colui che fa la storia, il progresso, il costume e la cultura, vale a dire l’uomo”. “Vive in una cosiddetta civiltà – rileva il direttore – che gli fa deserto attorno ‘senza cielo e senza acqua’”. “In questi inesplicabili rapporti di guerra a pezzi e tra nazioni e strategie oscure e senza tregua – conclude Mazzoli – chi in questo gioco al massacro (e non è retorica) ci rimette di più è la dignità della vita e della persona umana nella sua espressione più debole e fragile”.

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