“Le opere di misericordia chiamano in causa tutta la persona, impegnano il giovane a non stare alla finestra a guardare”. Lo afferma il vescovo di Pinerolo, monsignor Pier Giorgio Debernardi, nell’editoriale pubblicato sull’ultimo numero del quindicinale “Vita diocesana pinerolese” alla vigilia della Giornata mondiale della gioventù per la quale saranno a Cracovia 130 giovani della diocesi. “Papa Francesco – evidenzia il vescovo – invita i giovani ad essere testimoni della misericordia, proponendo loro il capitolo 25 del Vangelo di Matteo, là dove Gesù enumera le opere di misericordia e avverte che in base ad esse saremo giudicati”. “Testimoniare la misericordia – prosegue mons. Debernardi citando il Papa – ‘non è buonismo, né mero sentimentalismo, ma la verifica dell’autenticità del nostro essere discepoli di Gesù, della nostra credibilità in quanto cristiani nel mondo di oggi'”. Ricordando l’invito di Francesco – non state a “balconear” – il vescovo sottolinea che “per realizzare le opere di misericordia bisogna avere un cuore misericordioso, capace di lasciarsi coinvolgere e trascinare nell’alveo della storia per diventare buoni samaritani che non si stancano di prendersi carico di tanti feriti che attendono una mano amica e fraterna per guarire e riprendere con speranza il cammino della vita”. “A Cracovia è stata portata l’urna che contiene la salma del beato Pier Giorgio Frassati”, ricorda mons. Debernardi, per il quale “il suo stile di vita esercita ancora un forte fascino sui giovani. È un santo che ha praticato generosamente nella città di Torino le opere di misericordia, anche a rischio della propria vita, mettendo a disposizione dei poveri le risorse che riceveva dalla sua famiglia”. “Chi si avvicina al beato Pier Giorgio – conclude il vescovo – sperimenta che Gesù propone e indica una via di bellezza che non ha paragoni”.