Vaccini: Società italia di pediatria preventiva, “Vivo apprezzamento per la decisa posizione della Fnomceo”

“La Società italiana di pediatria preventiva e sociale (Sipps), esprime il più vivo apprezzamento per la decisa posizione assunta dalla Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo) in merito alle vaccinazioni, che ritiene pienamente condivisibile”. Questa la posizione dei pediatri della Sipps in una nota stampa relativa al provvedimento di ieri della Fnomceo in tema di vaccinazioni. “Il calo delle coperture vaccinali in età pediatrica al 24° mese che si è registrato nel 2014 per il secondo anno consecutivo – dichiara Giuseppe Di Mauro, presidente Sipps – richiede l’attenzione delle Istituzioni e di tutti i cittadini, ed in particolare dei genitori che hanno la responsabilità dei loro figli: si corre il rischio della ricomparsa di infezioni da anni debellate e della ripresa di altre, la cui incidenza si stava riducendo, che potranno colpire non solo i bambini che per decisione dei loro genitori non sono stati vaccinati, ma anche quelli che non hanno risposto alla vaccinazione o non possono essere vaccinati per motivi medici, o perché troppo piccoli, o che non hanno ancora completato il ciclo vaccinale”. “Particolarmente importante – prosegue Di Mauro – è l’auspicio che nelle sentenze inerenti a temi di salute i magistrati recepiscano la metodologia dell’evidenza scientifica e che il ministero della Salute e le autorità competenti partecipino fin dal primo grado a giudizi in cui venga discussa una eventuale correlazione tra vaccini e autismo. Ciò consentirebbe di evitare che vengano emanate sentenze basate su documenti privi di validità scientifica, come quelle che negli ultimi anni hanno stabilito l’esistenza di tale correlazione ed hanno contribuito ad accrescere in modo esponenziale la diffidenza delle famiglie nei confronti delle vaccinazioni. E’ parimente apprezzabile il sostegno che si intende assicurare alle normative regionali e nazionali che riaffermino la necessità della vaccinazione, e prevedano misure utili ad implementarla, compresa la non iscrivibilità all’asilo nido”. “Di grande importanza – precisa il presidente Sipps – è l’avere sottolineato il ruolo centrale del medico nella promozione delle vaccinazioni e l’avere riconfermato l’obbligo che gli compete nel collaborare all’attuazione dei provvedimenti di sanità pubblica: solo in casi specifici, quali ad esempio alcuni stati di deficit immunitario, il medico può sconsigliare un intervento vaccinale. Il consiglio di non vaccinarsi nelle restanti condizioni, in particolare se fornito al pubblico con qualsiasi mezzo, costituisce infrazione deontologica”.

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