Retinopera: Mirabelli (giurista), per i corpi intermedi servono “fantasia e realismo”

“I corpi intermedi sono un relitto della storia?”. È la domanda che si è posto Cesare Mirabelli, presidente emerito della Corte costituzionale, nella sua relazione al seminario di Retinopera in corso ad Assisi. Decisamente no, anzi, per Mirabelli sono fondamentali e “la loro forza è il sottrarsi al dominio degli interessi, è l’esprimere una linea di solidarietà che è alla base della coesione sociale” ed è “in controtendenza rispetto al rischio di una decostruzione della solidarietà che alla fine è distruttiva per la società”. In questa fase essi “devono essere recettori anticipati e permanenti del cambiamento, ma non solo recettori, devono avere anche un ruolo autonomo di costruzione, di soluzione dei problemi, di libertà responsabile”. Mirabelli, citando il principio di sussidiarietà, ha parlato di “una funzione politica non istituzionale”. Servono “fantasia e realismo”, ha sottolineato con forza l’ex-presidente della Consulta, e non va trascurato neanche l’aspetto organizzativo “non per sclerotizzare le strutture, ma per renderle il più possibili permeabili alla società”. Quanto ai “terreni di azione”, Mirabelli ha indicato quattro ambiti: il lavoro, la solidarietà, i più deboli e, in un senso più ampio, la famiglia. “Bisogna partire dai contenuti – ha osservato – perché nel deserto di idee in cui ci troviamo la capacità di proposta diventa decisiva, poi si troveranno le forme, che possono anche essere diverse in rapporto alle diverse sensibilità e caratteristiche”.

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