Retinopera: Miano, associazionismo ecclesiale ha anche valore civile. “Impagabili luoghi di partecipazione”

“Che ne è dei corpi intermedi in tempi di globalizzazione e di un certo tipo di comunicazione a tutto campo? Alla globalizzazione si accompagna anche la frammentazione e c’è una grande preoccupazione per le nostra democrazie, per la nostra democrazia, perché la democrazia è fondata sulla partecipazione”. È la questione posta da Franco Miano, coordinatore di Retinopera, introducendo i lavori del seminario nazionale in corso ad Assisi sul tema “Capitale sociale e bene comune. Il ruolo dei corpi intermedi oggi in Italia”. Miano ha collocato l’incontro di Assisi nell’ambito dell’itinerario “Per una cultura dell’incontro” che ha già visto realizzati tre appuntamenti, dedicati ai temi dell’ambiente, dei migranti e della responsabilità sociale d’impresa. “Siamo in un tempo nuovo – ha detto Miano – in cui siamo chiamati a ripensare le nostre esperienze valorizzando quel che c’è di buono e rilanciandolo verso il futuro”. Il discorso sui corpi intermedi riguarda anche le esperienze dell’associazionismo ecclesiale che è “stato un fattore importante e decisivo di rapporto costruttivo con le istituzioni”. “Serve un recupero di soggettività delle nostre realtà – ha aggiunto Miano – che sono state e sono impagabili luoghi di formazione e di partecipazione, fondamentali nella vita del Paese, e possono continuare a esserlo nella fase nuova che stiamo vivendo”.

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