Cardinale Sandri: “fondamentale che le Chiese cattoliche orientali riescano a dialogare con i musulmani”

“Le Chiese orientali hanno avuto un ruolo decisivo nella preparazione del grande rinnovamento nella vita della Chiesa cattolica promosso dal Concilio. Attraverso il Vaticano II, infatti, fu possibile riscoprire a livello universale la tradizione dell’Oriente cristiano, professata tanto dalle Chiese ortodosse quanto da quelle orientali cattoliche. Il Concilio Vaticano II ha inoltre reintegrato ciò che faceva già parte della vita, poco conosciuta, delle Chiese orientali e ha aperto un ponte di comunicazione con tutto l’Oriente cristiano, specialmente con le Chiese ortodosse”. Lo ha affermato oggi pomeriggio il cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese orientali, intervenendo all’Università Cattolica di Milano con una lectio magistralis sul ruolo del Concilio Vaticano II nello sviluppo delle Chiese orientali cattoliche. Nel corso del suo intervento, il cardinale ha sottolineato l’importanza di distinguere correttamente tra le Chiese dell’Europa orientale e quelle che si trovano in Medioriente: “Queste ultime – ha spiegato – sono state vittime di persecuzioni disumane che hanno lasciato ferite profonde. Le altre, invece, come la Chiesa Greco-Cattolica in Ucraina, erano state sepolte dalla dittatura comunista ma sono rinate grazie alla caduta del Muro di Berlino”. Il cardinale ha poi aggiunto: “È di fondamentale importanza per le Chiese cattoliche orientali che esse riescano a dialogare con i musulmani, creando una convivenza fruttuosa e pacifica con questa comunità. Solo così sarà possibile avviare un vero dialogo ecumenico basato sull’integrazione e sulla solidarietà”.

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