Colombia: camionisti in sciopero da oltre un mese, la Chiesa invita al dialogo

La Conferenza episcopale colombiana, in seguito ad un comunicato stampa, ha chiesto al Governo nazionale e al coordinamento dei camionisti di “cercare in maniera urgente e sincera” una soluzione allo sciopero dei camionisti che prosegue da quasi 40 giorni e sta paralizzando il paese. Si susseguono blocchi, incendi di camion, negli scontri c’è stata anche una vittima. E proprio ieri il presidente Santos ha minacciato di usare il pugno di ferro contro i manifestanti più violenti. Nel comunicato si esprime preoccupazione perché lo sciopero “ha iniziato a danneggiare in modo pesante” la popolazione in molte regioni del paese e in qualche caso ha creato serie difficoltà al trasporto dei passeggeri. In tale contesto, i vescovi chiedono che le proteste e le richieste dei camionisti, così come le risposte del Governo siano pensate in funzione della pace sociale e del benessere di tutta la popolazione. Il comunicato infine chiede “urgente protezione” a coloro che protestano in modo pacifico e ricorda che l’eventuale accordo servirebbe “a legittimare la legalità e il clima di rispetto per le istituzioni colombiane e questo come apporto significativo al processo di costruzione della pace”. Un appello alla calma e al dialogo è giunto anche da singoli vescovi, come mons. Misael Vacca Ramírez, vescovo di Duitama-Sogamoso (dipartimento di Boyacá): “Il negoziato guardi al bene comune prima che agli interessi particolari”, ha detto.

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