Dati Istat: Costalli (Mcl), “Paese che non sa dare risposte”. Servono “investimenti in infrastrutture”

“I dati Istat diffusi oggi – con 4,6 milioni di persone in povertà assoluta – confermano la fotografia di un Paese in caduta libera, che al di là dei proclami trionfalistici non ha saputo fin qui mettere in campo politiche serie per la ripresa economica e concreti tagli agli sprechi. Un Paese che non sa dare risposte ai propri cittadini”. E’ il commento del presidente del Movimento cristiano lavoratori, Carlo Costalli, sulle ultime rilevazioni Istat che riportano l’ulteriore crescita del numero di persone in povertà assoluta, 4 milioni e 598mila, il dato più alto dal 2005. Per Costalli “un Paese che assiste impotente al dilagare dei livelli di povertà assoluta, è un Paese che ha perso la propria autorevolezza e la propria capacità di incidere sulla realtà economica e sociale. Sono numeri che impressionano, tanto più se uniti ai dati diffusi nei giorni scorsi sulla decrescita dei consumi alimentari (-11%) e delle spese sanitarie (-28,8%). Ne risulta un quadro umiliante, che il nostro popolo non merita”. Per Costalli, “è ora di finirla con le chiacchiere, di dire basta alla politica da one man show: serve che in un sussulto di orgoglio si uniscano le forze e si lavori tutti insieme – governo, parti sociali, rappresentanze sindacali e datoriali – per restituire al Paese il ruolo che merita”. Partendo “da una seria spending review e dal rilancio del mercato del lavoro, da una riforma fiscale che incida veramente sul tenore di vita delle famiglie e da un taglio deciso al balzello delle tasse locali, compresi gli aumenti della luce e del gas, soprattutto per le famiglie meno abbienti”. Ma, conclude il presidente di Mcl, “anche con la realizzazione delle infrastrutture che ancora relegano il territorio agli anni ’40. E non ce ne possiamo accorgere e ricordare solo di fronte a tragedie assurde”.

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