Tratta: Comunità Papa Giovanni XXIII, “in Italia tra le 75mila e 120mila le vittime della prostituzione”

“Il traffico di esseri umani non conosce crisi. È la terza industria illegale al mondo per fatturato, dopo il traffico di stupefacenti e quello di armi. È la forma moderna del vecchio commercio degli schiavi. È un fenomeno sommerso che sfugge a indagini sistematiche: è possibile solo fare delle stime approssimative”. Partendo da questa denuncia la Comunità Papa Giovanni XXIII, che lancia oggi la campagna “Questo è il mio corpo” e divulga i dati del fenomeno della prostituzione schiavizzata in Italia, in occasione della presentazione alla Camera dei deputati di una proposta di legge (Atto Camera 3890 “Modifica all’articolo 3 della legge 20 febbraio 1958, n. 75, concernente l’introduzione di sanzioni per chi si avvale delle prestazioni sessuali di soggetti che esercitano la prostituzione”).
Nel mondo, evidenzia la Comunità Papa Giovanni XXIII, sono “21 milioni le vittime di tratta. Per il 49% sono donne e il 33% minori. Il 53% delle persone è trafficato a scopo sessuale. Il 70% è composto da donne e bambine (il 49% donne, 21% bambine). Un terzo delle vittime è un bambino e le bambine sono i 2/3 dei minori trafficati. L’80% di donne costrette a prostituirsi denuncia violenza fisica, il 60% stupro. Più del 90% dei Paesi ha una legislazione in materia, eppure la risposta è debole e inefficace. I grandi eventi sportivi (Olimpiadi, Mondiali di calcio) sono una calamita per le reti della prostituzione”. In Italia si stima che “siano tra le 75mila e 120mila le vittime della prostituzione. Il 65% è in strada, il 37%, è minorenne, tra i 13 e i 17 anni. Provengono da Nigeria (36%) Romania (22 %) Albania (10,5%) Bulgaria (9%) Moldavia (7%), le restanti da Ucraina, Cina e altri paesi dell’Est”. Sono “9 milioni i clienti, con un giro d’affari di 90 milioni di euro al mese. Le donne che si prostituiscono soffrono degli stessi disturbi psicologici dei veterani di guerra”, tanto che “uno studio dell’università della California ha evidenziato che il 68% soffre di PTSD (sindrome da stress post traumatico)”.

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