(Bruxelles) La Commissione vede il bicchiere mezzo pieno, ma i dati non sono rassicuranti. L’Esecutivo Ue ha adottato oggi l’ultima relazione sui progressi compiuti per quanto riguarda i meccanismi di ricollocazione e di reinsediamento d’emergenza, valutando i dati dell’ultimo mese. “Si conferma la tendenza positiva osservata” nella precedente relazione, “grazie all’aumento dell’impegno degli Stati membri in materia di ricollocazione e di reinsediamento”, si legge in una nota. “Il processo di ricollocazione è proseguito, con altre 776 persone ricollocate dopo il 14 giugno. Attualmente il numero totale di ricollocazioni dalla Grecia e dall’Italia è pari a 3.056. Altri importanti risultati sono stati raggiunti in relazione al reinsediamento, con 8.268 persone finora reinsediate delle 22.504 concordate nell’ambito del programma di luglio 2015, e con un totale di 802 rifugiati Siriani reinsediati dalla Turchia nell’ambito della dichiarazione Ue-Turchia”. Sono in realtà numeri modesti in relazione ai giganteschi flussi migratori verso l’Europa mediterranea. Infatti la Commissione precisa: “Gli arrivi in Grecia si mantengono su un livello basso, vista l’attuazione della dichiarazione Ue-Turchia”, mentre “sono cominciati gli arrivi stagionali in Italia”, per cui Bruxelles “invita gli Stati membri a proseguire e a intensificare i loro sforzi”, “come ribadito dal Consiglio europeo il 28 giugno”.