Migrazioni: Avramopoulos, “tassello mancante per riforma diritto d’asilo”. Regole più rigide ma anche integrazione e lavoro

(Bruxelles) “Ciò che proponiamo oggi è il tassello mancante per completare una riforma globale del sistema comune di asilo dell’Ue”. Dimitris Avramopoulos, commissario per la migrazione, prova a chiarire le specificità della proposta avanzata oggi dall’Esecutivo. “Le modifiche porteranno a una vera procedura comune di asilo e garantiranno un trattamento paritario e adeguato ai richiedenti asilo, indipendentemente dallo Stato membro in cui presentano la domanda”. Questo sarebbe l’aspetto più significativo dell’iniziativa odierna. “Allo stesso tempo abbiamo definito chiari obblighi e doveri per i richiedenti asilo al fine di prevenire i movimenti secondari”, ovvero gli spostamenti tra un Paese Ue e l’altro, “e l’abuso delle procedure”. L’obiettivo dichiarato è “disporre di un sistema comune che sia rapido, efficace e basato su norme armonizzate e sulla fiducia reciproca tra gli Stati membri”. Avramopoulos non dimentica di segnalare che la proposta, che passa per competenza a Parlamento e Consiglio Ue, intende essere “pienamente conforme alle norme di protezione internazionale della convenzione di Ginevra e agli strumenti per la tutela dei diritti fondamentali”. In sostanza la Commissione propone di sostituire la direttiva sulle procedure di asilo con un nuovo regolamento che stabilisca una procedura comune ai Paesi aderenti.
Stando ai “capitoli” della riforma avanzata oggi la Commissione intende: rendere le procedure di asilo più semplici, chiare e brevi; rafforzare le garanzie per i richiedenti asilo; garantire norme più severe per combattere gli abusi; armonizzare le controverse norme sui “Paesi sicuri”; far convergere le forme di riconoscimento e di protezione. Al contempo vuole inasprire le norme per punire i movimenti secondari; garantire protezione solo per il tempo necessari. Nonché incentivare maggiormente l’integrazione, anche “mediante condizioni di accoglienza dignitose e armonizzate in tutta l’Unione”. Non da ultimo si vorrebbe “concedere in tempi più brevi l’accesso al mercato del lavoro, al più tardi entro sei mesi dalla presentazione della domanda di asilo, riducendo così la dipendenza, e fare in modo che tale accesso avvenga nel pieno rispetto delle norme del mercato del lavoro”. Una nota particolare riguarda i minori non accompagnati, i quali “dovrebbero essere affidati a un tutore entro cinque giorni dalla presentazione della domanda”.

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