La nuova giunta di Torino ha annunciato di voler cancellare il termine “famiglia” da tutti gli atti ufficiali (e di sostituirla con il non meglio specificato “famiglie”): il Popolo della Famiglia, “in segno di protesta contro quest’arbitraria manomissione della realtà e del linguaggio – si legge in un comunicato -, manifesterà il 16 luglio con un sit-in silenzioso e con un bavaglio alla bocca, in difesa della famiglia, della Costituzione e della persona dalla prepotenza dello Stato”. “In difesa della famiglia – spiega il comunicato -, l’unica realtà in cui ogni essere umano è generato alla vita e che non può essere confusa con nessun’altra forma di aggregazione; in difesa della Costituzione, che all’articolo 29 afferma: ‘La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio’; in difesa della persona dalla prepotenza dello Stato, il quale non può riscrivere le coordinate fondamentali della natura umana, ma soltanto riconoscerle e rispettarle”. Di qui l’invito a tutti i cittadini “che hanno a cuore la bellezza e l’unicità della famiglia a non trascurare questa ferita istituzionale inferta a Torino: cancellare la parola ‘famiglia’ dal linguaggio ufficiale di una città rappresenta il primo passo per eliminarla poi anche in altre città e poi nelle leggi dello Stato e infine nell’intera società italiana”. “Non ha senso parlare di “famiglie”: la famiglia – come la persona – o è una o non è; o è quella dove la persona nasce o è puro arbitrio del potere”. “Di famiglia ce n’è una sola”.