Diocesi: Sessa Aurunca, un Centro Servizi – Progetto Policoro per stare accanto ai giovani

Una risposta alla disoccupazione giovanile. La diocesi di Sessa Aurunca, sulla spinta del vescovo, monsignor Orazio Francesco Piazza, e per mezzo del suo Centro Servizi – Progetto Policoro, è in uscita dalle mura parrocchiali per raccogliere il disorientamento dei giovani e la loro solitudine nell’affrontare le diverse difficoltà legate all’approccio con il mondo del lavoro. “Il Centro Servizi del Progetto Policoro – spiega l’animatore di comunità, Giulia Lettieri – accompagna e supporta i giovani nel superare lo scoraggiamento e la sfiducia legati all’approccio con il mondo del lavoro. Non esistono giovani che non sanno quali strade intraprendere, esistono ragazzi disorientati, che hanno smarrito il proprio sogno lavorativo. Noi siamo qui soprattutto per loro, per aiutarli a ritrovare la propria vocazione professionale, elemento indispensabile per la costruzione della propria dignità”. Lo sportello, nella diocesi di Sessa Aurunca, ha due sedi: Sessa Aurunca, presso il Centro Pastorale Ss. Casto e Secondino (ex Seminario); Mondragone, presso il consultorio familiare “Giovanni Paolo II”. Esso fornisce servizi informativi sui percorsi da seguire – per mettersi in proprio, per creare attività di lavoro autonomo/impresa e per la ricerca attiva del lavoro – e percorsi di orientamento al lavoro. Inoltre, promuove percorsi di evangelizzazione e di educazione e formazione secondo la visione cristiana del lavoro; favorisce l’imprenditoria giovanile; realizza sul territorio seminari e attività formative sul tema dell’imprenditoria.
“In questi anni – spiega il tutor diocesano Fabio Del Prete – il Progetto Policoro della diocesi di Sessa Aurunca è stato punto di riferimento costante per tanti giovani del territorio. Attualmente grazie al sostegno di monsignor Piazza stiamo costruendo una ‘Rete d’impresai con le aziende del territorio diocesano. Attraverso tale Rete potremmo conferire al nostra comunità maggiore coesione sociale, elemento necessario per ogni processo di sviluppo locale. Inoltre, questo strumento permetterà l’avvicinamento tra domanda e offerta di lavoro, lo scambio di buone prassi tra gli attori economici e la possibilità di creare quel concetto identitario che tanto necessita il nostro territorio”.

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