Argentina: Te Deum per il bicentenario dell’indipendenza. La Chiesa ha esortato a superare le divisioni interne

In occasione del Te Deum per il bicentenario della dichiarazione dell’indipendenza celebrato il 9 luglio alla presenza del presidente argentino Mauricio Macri, della vicepresidente Gabriela Michetti e delle autorità di tutto il Paese, l’arcivescovo di Tucuman, monsignor Alfredo Horacio Zecca, ha invitato tutti gli argentini ad operare “per l’unità, la fratellanza e la comunione sognata dai padri della patria”. Dalla cattedrale della città di Tucumàn, il presule, in nome dell’episcopato argentino, ha ribadito “la predisposizione della Chiesa ad accompagnare un dialogo franco e sincero tra tutti affinchè possa essere costruita una cultura dell’incontro che non escluda nessuno e che privilegi i più bisognosi”. “Come argentini ci attende la sfida di iniziare il terzo centenario facendo della libertà la pietra di paragone di una società davvero plurale e democratica – ha affermato mons. Zecca durante la sua omelia -. A tal fine dobbiamo riscoprire il valore della legge , delle istituzioni, dell’autorità che non vuol dire autoritarismo, del capitale, del lavoro e naturalmente del delicato equilibrio tra verità, dialogo e consenso. Non c’è consenso senza dialogo e non c’è dialogo se non si riconosce una verità precedente e superiore al dialogo di cui nessuno si può dire padrone” ha aggiunto il vescovo. A conclusione del Te Deum, il segretario della conferenza episcopale argentina e vescovo di Chascomus, mons. Carlos Humberto Malfa, ha letto un messaggio inviato da Papa Francesco nel quale esorta a “essere vicini agli argentini più colpiti dalla povertà, dalla disoccupazione e dalle schiavitù moderne della tratta e la droga”. Durante la celebrazione sono state ascoltate le riflessioni dei rappresentanti di altre confessioni religiose e, in chiusura, è stata letta la “preghiera per la patria” scritta dai vescovi argentini durante la grave crisi economico-sociale che esplose negli anni 2001-2002.

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