Sport: dal 6 luglio i Mondiali Antirazzisti

(DIRE-SIR) – I Mondiali Antirazzisti compiono vent’anni. “Una bella età”, ha detto Carlo Balestri, promotore della manifestazione organizzata dalla Uisp (Unione italiana sport per tutti) che, dal 1996, si batte contro ogni forma di violenza, razzismo e sessismo. “Nel 2015 siamo stati premiati dal Coni tra le cinque migliori buone pratiche per il Progetto sport e integrazione, mentre tra pochi giorni volerò a Parigi per ritirare il premio del Forum europeo per la sicurezza urbana come miglior progetto sull’integrazione attraverso lo sport – ha proseguito -. Devo dire che ricevere premi fa molto piacere, ma a noi piace ancora di più incidere sui comportamenti quotidiani per combattere discriminazioni e razzismo”. Per riuscirci, il festival in questi 20 anni ha saputo rinnovarsi, rimanendo sempre legato all’attualità. “La manifestazione è partita mettendo insieme migranti e ultrà per dimostrare che potevano convivere ma poi si è evoluto, sempre mantenendo l’ossatura dello sport – ha raccontato Mauro Valeri, responsabile dell”Osservatorio su razzismo e antirazzismo nel calcio -. Leggere il programma dei Mondiali Antirazzisti aiuta a capire dove va l’Italia”. E poi ha aggiunto: “I Mondiali obbligano a mettersi in gioco a non essere solo spettatori dello sport”. I Mondiali Antirazzisti si tengono per il sesto anno a Bosco Albergati di Castelfranco Emilia, in provincia di Modena, dal 6 al 10 luglio e, nonostante i 20 anni, rimangono attualissimi, “soprattutto in questo momento caratterizzato da muri e barriere alzati per escludere anziché accogliere”. Accanto ai tornei sportivi infatti ci sono sempre i dibattiti su temi di attualità.
Il 6 luglio i Mondiali Antirazzisti ospitano l’incontro “#Veritàpergiulioregeni: lo sport per i diritti civili” a cui parteciperà Riccardo Noury di Amnesty International. “In Italia e nel mondo ci sono troppi Giulio Regeni che aspettano giustizia e verità – ha proseguito Balestri -. Per questo aderiamo alla campagna di Amnesty e una delle squadre in campo giocherà con una maglia con la scritta #Veritàpergiulioregeni”. L’8 luglio si parla di diritti del popolo Sahrawi con il senatore Stefano Vaccari, la presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna Simonetta Saliera, e l’europarlamentare Elly Schlein, e di accoglienza e dignità dei migranti nell’ì’incontro #Liberidimuoversi che vede ospite anche Giusy Nicolini, sindaco di Lampedusa in collegamento dall’isola. Il 9 luglio si parlerà invece di sport femminile. Sono oltre 180 le squadre provenienti da tutta Italia e da molti Paesi europei che partecipano al torneo di calcio (a 7 e senza arbitro), “il meno competitivo del mondo”, ha sottolineato Balestri. Tra queste più di 100 sono miste (uomini e donne), tante le squadre di rifugiati e richiedenti asilo provenienti dai centri di accoglienza di tutta Italia, “un modo per far vivere loro un’esperienza diversa dal limbo di incertezza in cui sono costretti ad aspettare di sapere se sarà loro riconosciuto lo status di rifugiato”. Nel programma sono compresi anche tornei di pallavolo, basket, rugby e dimostrazioni di tchoukball e lacrosse.

(www.dire.it)

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