Media: Foa (rivista “Donne chiesa mondo”), “riconciliazione, aspetto della cura, tra le funzioni materne più importanti”

“Quello della riconciliazione è un tema che affonda le sue radici nel nostro recente passato, nei genocidi e negli stermini di massa del Novecento, ma anche nel nostro presente non meno angosciato e bisognoso di riannodare legami e ricostruire speranze”. Lo scrive Anna Foa nell’editoriale – intitolato “Per ricostruire speranze” – del nuovo numero di “Donne chiesa mondo” (luglio 2016), rivista specializzata nata a suo tempo come supplemento mensile dell’Osservatore romano. “Sulla riconciliazione, che è qualcosa di più della pacificazione, essendone la rielaborazione a un livello più alto, e comprende memoria e giustizia, molto si è lavorato e ancora si sta lavorando, a tutti i livelli: a Yad Vashem come in Ruanda, in Irlanda come nel conflitto israelo-palestinese. È un tema, inoltre, che coinvolge direttamente le donne. La riconciliazione è infatti un aspetto della cura, una delle funzioni materne più importanti e significative”. Nel numero in distribuzione, dunque, “affrontiamo alcuni momenti di riconciliazione: il progetto ‘per la riconciliazione, la restaurazione e la guarigione’ creato in Irlanda da una donna, il ministro presbiteriano Patterson, quello per la riconciliazione e l’educazione in Ruanda, animato da un’altra donna, la sopravvissuta tutsi Yolande Mukagasana, una laica, e infine la creazione di rapporti di affetto e di fiducia fra le diverse religioni vista attraverso l’esperienza di una scuola di suore salesiane a Gerusalemme, in gran parte frequentata da bambini musulmani”.

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