Clero: Paoletto (“La Voce dei Berici”), “gli avvicendamenti sono un passaggio carico di attese, speranze, incognite”

“Ogni cambiamento porta con sé la fatica del distacco, la scommessa di nuove relazioni da costruire, la possibilità di nuove occasioni per rimettersi in gioco. In questo senso è una esperienza di fede e gratuità e come ogni novità nella vita della Chiesa, anche questa stagione dovrebbe essere accompagnata dalla preghiera, come riconoscimento che non tutto dipende da noi e come segno di vicinanza e riconoscenza”. Lo scrive Lauro Paoletto, direttore de “La voce dei Berici”, nell’editoriale intitolato “Una stagione per cambiare” pubblicato sull’ultimo numero del settimanale della diocesi di Vicenza. “Ogni estate – spiega il direttore – la nostra Chiesa vive il tempo definito degli ‘avvicendamenti del clero diocesano’. Si tratta di un passaggio sempre nuovo, carico di attese, speranze, incognite che segna la vita di tante persone e di tante comunità”. “La tornata di avvicendamenti 2016 (non ancora completata) è particolarmente nutrita e anche per questa ragione il cambiamento indicato assume una valenza più particolare del solito”, prosegue Paoletto, per il quale “al di là del merito di ciascun cambio, è decisivo essere consapevoli del carattere, ‘speciale’, di questa esperienza”. “Le nuove nomine – osserva – si contraddistinguono per il loro carattere ecclesiale che rimanda primariamente al senso stesso dell’essere Chiesa, animata sempre dallo Spirito e orientata al Signore, origine e fine di ogni storia, in comunione con il proprio Vescovo”. Evidenziando come “ogni cambiamento porta con sé la fatica del distacco, la scommessa di nuove relazioni da costruire, la possibilità di nuove occasioni per rimettersi in gioco”, il direttore sottolinea che “anche questa stagione dovrebbe essere accompagnata dalla preghiera”. “I cambi che si concretizzeranno a settembre si inseriscono anche nel cammino di riforma che la nostra diocesi sta percorrendo”, ricorda Paoletto, che conclude: “La direzione è stata tracciata. Il senso e l’orizzonte andranno chiarendosi via via con il contributo generoso e paziente di ciascuno”.

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