Senza dimora: Gere alla mensa di Sant’Egidio, “solo le persone curano le persone”

Sorrisi, strette di mano, autografi e tanti applausi per Richard Gere, che oggi pomeriggio ha presentato il suo nuovo film “Gli invisibili” presso la Mensa della Comunità di Sant’Egidio, a Roma, trasformatasi in un cinema affollato da un centinaio di senza dimora, volontari e fotografi. L’attore, accolto dal presidente della Comunità di Sant’Egidio Marco Impagliazzo, ha detto: “Si capisce subito che qui si sta bene, in famiglia. È travolgente vedere queste belle facce di fratelli e sorelle. Una cosa che mi scalda il cuore. Solo le persone curano le persone. Non i soldi e la politica, ma solo le persone che comunicano tra di loro. Sono onorato di essere qui”.
Parole ricambiate da Marco Impagliazzo, che ha osservato: “Siamo grati dell’occasione che ci è stata offerta di presentare il film ‘Gli invisibili’ in questa mensa, che in 30 anni ha sfamato più di 200.000 persone in difficoltà, aiutando molti senza dimora e immigrati a ritrovare una famiglia, l’ascolto e la compagnia per uscire dalla solitudine della strada. Il film interpretato da Richard Gere racconta efficacemente come una persona diventa ‘invisibile’ e può aiutare tanti ad aprire gli occhi sulla vita dei senza dimora. La prima ‘invisibile’, che rappresenta tutti coloro che vivono per strada è stata per noi Modesta Valenti, la donna che 33 anni fa morì alla stazione Termini perchè nessuno venne a soccorrerla e che noi ricordiamo ogni anno come vittima dell’indifferenza. È necessario fermarsi di fronte ai senza dimora, ai 7 mila che vivono a Roma e ai 50 mila che sono in Italia. Occorre farlo compiendo tre passi: fermarsi, ascoltare, aiutare. E poi c’è un quarto passo fondamentale che è quello dell’amicizia da costruire giorno dopo giorno. È ciò che sperimentiamo qui, nella mensa di via Dandolo e, più in generale, nella Comunità di Sant’Egidio dove si confonde chi aiuta e chi è aiutato”.
Prima della presentazione del film, Richard Gere ha visitato la Scuola di lingua e cultura italiana di Sant’Egidio, intrattenendosi a lungo, alunni, insegnanti e un gruppo di rifugiati giunti in Italia da ogni parte del mondo: “I corridoi umanitari hanno un effetto positivo enorme”, ha commentato l’attore dopo aver ascoltato la testimonianza dei rifugiati siriani arrivati dal Libano grazie all’accordo realizzato dalla Comunità di Sant’Egidio e le Chiese protestanti italiane con lo Stato italiano per evitare i viaggi della disperazione nel Mare Mediterraneo e far giungere in salvezza chi fugge dalla guerra.

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