Media cattolici: Ruffini (Tv2000), “evitare di rappresentarci come un mondo separato”

foto SIR/Marco Calvarese

“Assumere il linguaggio della contemporaneità e non demonizzare il mondo della televisione, perché è necessario utilizzare la lingua del nostro tempo per essere compresi”. Lo ha detto Paolo Ruffini, direttore di rete Tv2000, intervenendo oggi al Comitato dei presidenti e delegati del Copercom sul tema “I media cattolici al tempo di Papa Francesco: responsabilità, sinergia e sussidiarietà”. “Parlare chiaro è una delle sfide che abbiamo davanti”, ha precisato: “Come media cattolici dobbiamo evitare di rappresentarci come un mondo separato, magari separandoci anche tra noi. La nostra identità deve essere costruita sul dialogo e non sull’esclusione”. “Tanti credono di avere sempre la verità in tasca”, ha sottolineato Ruffini citando Giovanni Paolo II, ma “non è così”: “Da media cattolici dobbiamo essere ed essere percepiti come cercatori di verità, anche da chi non crede”. Sul versante della sinergia, ha precisato, “siamo chiamati a fare rete tra di noi senza trasformare la rete in una forma di sopraffazione dell’altro”. D’altra parte, “anche se ci scontriamo tutti i giorni con la mancanza di mezzi, nei momenti di crisi si può riscoprire la più grande vocazione e l’impegno più sentito”. “Nessuno deve sentirsi piccolo, troppo piccolo rispetto ad un altro troppo grande”, ha aggiunto riportando il discorso di Papa Francesco ai membri dell’associazione “Corallo”: “Non dobbiamo avere complessi di inferiorità, ma nemmeno di autosufficienza”. Invece, “è opportuno recuperare la capacità di raccontare e di calarsi nella realtà”.

 

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