Giordania: Assalto terrorista contro la sede dell’intelligence, condanna unanime delle Chiese

“L’atroce assalto” perpetrato da uomini armati contro la sede dei servizi segreti dislocata presso il campo profughi di Baqaa, costato la vita a cinque dipendenti degli apparati di intelligence, è un segno grave e preoccupante, ma avrà l’effetto di “raccogliere ancora di più” il popolo giordano intorno alla Monarchia hashemita, in risposta ai disegni di chi mira a destabilizzare il Paese. E’ questa la previsione espressa dai Capi e dai responsabili di tutte le Chiese e le comunità cristiane presenti in Giordania, che in una dichiarazione sottoscritta insieme e diffusa ieri, mercoledì 8 giugno, hanno espresso unanime condanna dell’assalto terrorista. L’ atto criminale – si legge nel comunicato – renderà ancor più determinata la lotta per contrastare a tutti i livelli l’estremismo e il terrorismo. “Noi, i giordani cristiani – si legge nel comunicato, ripreso dall’Agenzia Fides e sottoscritto anche dall’arcivescovo Maroun Laham, vicario patriarcale per la Giordania del Patriarcato latino di Gerusalemme – ci offriamo come barriera inespugnabile, rimaniamo saldamente dietro la guida saggia del Re Abdallah II Bin Al-Hussein, e a tutti i nostri servizi di sicurezza ovunque dislocati, di fronte a qualsiasi tentativo di mettere in pericolo la sicurezza e la stabilità della Giordania”. L’attentato alla sede dell’intelligence giordana nel campo profughi di Baqaa è avvenuto con armi automatiche di prima mattina, il 6 giugno, quando era appena cominciato il primo giorno del mese sacro del Ramadan. L’assalto ha provocato la morte di cinque dipendenti dell’ufficio (compresi tre agenti dei servizi), e si è concluso con l’arresto dei due membri del commando. Il campo di Baqaa, a nord di Amman, ospita 70mila profughi palestinesi, la maggior parte arrivati dopo il 1967, e c’è il rischio che sia stato infiltrato da gruppi jihadisti.

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